’89 domande a Kaze – Cantante

Nome? Paola Gioia Kaze Formisano (@itskaze_)

Che lavoro fai? La cantante, o almeno ci sto provando tantissimo.

Cosa hai studiato? Al liceo ho fatto il classico, all’università ho fatto Infermieristica.

Se potessi avere un super potere quale sceglieresti? Leggere il pensiero.

Chi è la persona con cui sei più legata nel mondo della musica? Emotivamente Mac Miller.

Pensi che della musica di oggi ascolteremo ancora qualcosa tra vent’anni? Se sì puoi farci l’esempio di una canzone? Io di sicuro ascolterò ancora Beyoncé. Per quanto riguarda il panorama italiano, credo che Blanco, che apprezzo tanto, stia creando una sorta di memoria collettiva e che tra 20 anni, se ad una cena partirà un suo pezzo da una playlist tipo “Old but Gold”, lo canteremo tutti.

Sei mai uscita con uno dei tuoi fan? Ho fatto sentire i miei provini a qualche ragazzo con cui uscivo, vale?

Vediamo sempre più brand che scelgono modelle che non rispondono ai cosiddetti canoni estetici “classici”, o quanto meno a cui eravamo abituati, secondo te è il segnale di una vera volontà di cambiamento sociale oppure pensi sia una mossa di marketing volta a cavalcare l’onda del politically correct? Avendo lavorato in questi contesti credo che la risposta sia un po’ nel mezzo. Su un set si trovano sia persone legate alla causa sia persone che lo fanno perché “va di moda”. Personalmente so che ho lavorato molto di più nell’ultimo anno grazie alla mia “diversity”. Credo che a prescindere dalla motivazione è importante che si sia creato questo spazio e che le/i modelle/i lo sfruttino a loro volta per veicolare il proprio messaggio. 

Una canzone che avresti voluto scrivere tu? Forse Ancora Dorme di Venerus.

Ci puoi raccontare un aneddoto particolare dietro una delle tue canzoni? In Lasciami la frase “mi ami in luna crescente” mi è venuta in mente perché, ossessionata dalle fasi lunari, sono andata a controllare che luna ci fosse nei giorni più belli passati con la persona per cui l’ho scritta e c’era sempre la luna crescente.

Se dipendesse esclusivamente da te, quale sarebbe la tua prima azione da compiere a favore della parità di genere fra uomo e donna? Equiparare gli stipendi.

Se dovessi dare un consiglio cosa potrebbe fare l’uomo della strada per fare un passo verso la parità di genere nella vita di tutti i giorni? Gli direi di abbracciare in pieno la propria emotività e fragilità in quanto essere umano. Dimenticare tutti gli esempi di “virilità” basati sulla violenza o la capacità di nascondere i propri sentimenti. Slegare il concetto di debolezza da quello di sensibilità.

Se potessi essere la protagonista di un film quale sceglieresti? Lisa di Ragazze Interrotte.

Pensi che Hegel abbia ragione a porre la musica come arte ad un livello superiore, o pensi che le arti figurative, soprattutto a livello emozionale, siano sullo stesso piano? La filosofia Hegeliana non mi è mai piaciuta particolarmente. Anche in questo caso credo che la musica sia una forma d’arte che permette come tutte le altre lo sfogo e la comunicazione. Ognuno poi sceglie quella che gli si addice di più.

Se potessi scegliere in che epoca preferiresti vivere? Anni ’80.

Qualcuno con molti follower su Instagram ha la tua attenzione più di una persona che invece ne ha pochi? No, non mi interessa. 

Quali sono le persone che ti hanno più ispirato? I miei genitori.

La tua canzone di cui vai più fiera? Non è ancora uscita.

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Dove vivi? Milano.

Di dove sei? Metà napoletana e metà del Burundi.

Il momento in cui ti sei sentita professionalmente realizzata? Quando ho iniziato a dare tutto per fare musica.

Da infermiera se potessi parlare con un No Vax cosa gli diresti? Gli direi che la verità non sta né nei notiziari né nei gruppi di Telegram o Facebook, ma nel lavoro di ricercatori che dedicano la loro vita a studiare come tirarci fuori da questa situazione. Che basterebbe la metà dell’impegno che mettono nelle proteste e nel veicolare informazioni false per aprire studi validati e farsi un’idea reale basata su dati, fonti verificate e professionisti con decenni di studio ed esperienza alle spalle. E poi gli elencherei i nomi della gente che ho visto morire a causa del Covid.

Cosa risponderesti al dilemma del Mandarino di Chateaubriand poi ripreso da Balzac e innumerevoli altri filosofi? Nella fattispecie se per esaudire un tuo desiderio qualsiasi dovessi far terminare la vita di una persona estremamente lontana da te e di cui non sai niente, senza che questa soffra e senza che nessuno mai lo sappia, lo faresti? No, non lo farei. Anche quella persona ha dei desideri, toglierei la possibilità di realizzarli quando basterebbe lavorare sodo per raggiungere il mio.

Dove andavi in vacanza da ragazza? Vivevo a Terracina quindi l’estate rimanevo lì perché c’è il mare. Quando vivevo in Burundi venivamo in vacanza in Italia.

Dove vai in vacanza ora? Decido sempre all’ultimo ed è sempre un casino.

Come nascono le tue canzoni? Segui qualche iter particolare quando componi? Tendenzialmente come frasi, parole su cui gioco, esperienze che mi rimangono impresse e poi cerco di metterle in musica.

Credi che il binomio arte e droga sia solo un cliché? Da diversi studi emerge che le droghe psichedeliche permettano di mettersi in contatto con il proprio subconscio e facilitino l’introspezione, ci sono centri in America che le usano a scopo psicoterapeutico. Penso che unite all’espressione artistica abbiano effettivamente portato alla creazione di materiale estremamente interessante.

Secondo te nel mondo della musica ci sono più raccomandati o gente di talento? Penso che la musica sia un ambito in cui serva a poco essere raccomandati. Sì, un contatto in più può farti uscire prima o avere più promozione, ma alla fine se i brani piacciono la gente li sentirà indipendentemente dalla raccomandazione; se non piacciono, puoi conoscere chiunque, ma non possono costringere il pubblico ad ascoltarti. 

Quando un approccio sconfina nel catcalling? Quando ti fa sentire violata.

Ti è mai capitato di subirlo? La prima volta a 14/15 anni e da lì non è mai finita.

Una domanda che generalmente si pone al riguardo l’uomo della strada è quanto conti da 1 a 10 il soggetto da cui proviene l’azione? Nello specifico, in termini di percezione della violenza, cambia se a porre in essere la fattispecie di catcalling è un ragazzo che ipoteticamente e sulla base dei più svariati fattori può piacere alla vittima? Oppure è di default percepita come una violenza? No, per me è disgustoso in ogni caso. È un tipo di comportamento che dice tanto della persona che lo fa e, per quanto possa piacermi la persona esteticamente, in quel momento scade. È una cosa che annulla la vittima è la riduce ad un pezzo di carne nella vetrina di un macellaio.

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Qual è il complimento che ricevi più spesso su Instagram? Quelli sulla bellezza.

E l’offesa invece? Alcune razziste, altre sono una serie di fantasie sessuali che decidono di scrivermi senza che io abbia mai rivolto loro parola.

Pensi che il rapporto fra le nuove leve di musicisti e i social network sia imprescindibile per sfondare? Credo che sia un buon modo per promuoversi e farsi conoscere ma non penso sia essenziale.

Puoi dirci un numero da 1 a 89? 22.

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Sei mai stato innamorata? Mi innamoro per scrivere canzoni.

Ora sei innamorata? Molto, di me stessa.

Pensi la cultura sia a prescindere un bene per un individuo o credi che in alcune sue declinazioni faccia perdere all’uomo la sua purezza? La cultura dona tanta consapevolezza e credo sia essenziale.

Che lingue parli? Italiano, francese, inglese e Kirundi.

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Sei fra le protagoniste della pellicola di Amazon Prime “Anni da cane”, quali sono i tuoi film preferiti? The prestige”, “Il sacrificio del cervo sacro”, “Il giardino delle vergini suicide”, “Requiem for a dream”, “Noi ragazzi dello zoo di Berlino”, “Non essere cattivo”, “Gone Girl”.

Attori preferiti? Viola Davis, Keira Knightley, Toni Servillo.

Registi preferiti? Sorrentino, Lanthimos, Nolan, Genovese

Canzoni preferite? Dunno” di Mac Miller, “Pray You Catch Me” di Beyoncé, “Carry On” dei Fun, “September” di Earth, Wind & Fire, “Nei Treni la Notte” di Frah Quintale.

Libri preferiti? Anna Karenina” di Tolstoj, “Il Grande Gatsby” di Francis Scott Fizgerald.

L’esperienza più folle che hai vissuto? Un meeting motivazionale di venditori di caffè porta-a-porta. 

Puoi definirti con un aggettivo? Parlo troppo per riuscire a scegliere un aggettivo solo. 

Se fossi un animale quale vorresti essere? Un gatto!

Sei favorevole alla liberalizzazione delle droghe leggere? Sì.

E di quelle pesanti? No.

Con quante persone sei stata a letto? Più di 5 meno di 15.

Hai mai pagato per fare sesso? No.

Ti hanno mai offerto sesso in cambio di qualcosa? No.

Ti hanno mai chiesto sesso in cambio di qualcosa? Non esplicitamente.

Il bene materiale che più desideri ed invidi? Le terrazze.

La dote che vorresti avere e che non hai? Il ballo.

Quanto conta per te il denaro da 1 a 10? 7.

E la fama? 6.

Quanto contano da 1 a 10 fama e ricchezza per conquistare un partner secondo te? 1 perché non posso mettere 0.

E la bellezza? 8.

E l’intelligenza? 10.

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Hai mai preso due di picche? Una marea.

Hai mai tradito in amore? Sì.

Hai mai tradito un amico? Mai.

Quanti soldi dovrebbero eventualmente offrirti per fartelo fare? Non lo farei neanche per denaro.

Ti ricordi il primo disco che hai comprato? Hozier.

Hai qualche rimpianto su cose che avresti voluto fare ma non hai fatto? Se sì quali? Le cose non dette sono i miei rimpianti più grandi.

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Hai qualche rimorso per qualcosa che hai fatto ma che avresti dovuto fare diversamente? Se sì quali? No, tutte le cose che ho fatto mi sono servite per come le ho fatte. 

Fai mai per Instagram cose che altrimenti non faresti? No.

Cosa pensi degli influencer? Penso che abbiano un mezzo potentissimo tra le mani e mi piace chi lo usa per creare un cambiamento in positivo.

Ti consideri un influencer? No.

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Quanto tempo passi su Instagram guardando le statistiche del tuo profilo? Molto poco.

Pensi che in Italia ci sia meritocrazia? Non credo sia del tutto assente ma neanche predominante.

Cosa pensi del politically correct che stiamo vivendo al giorno d’oggi? Pensi stia seguendo una direzione corretta o pensi sia esasperato? Esasperatissimo.

“Limonov non è un’invenzione letteraria ma, come dimostra Zona Industriale, un uomo in carne e ossa che ha vissuto una vita avventurosa che è già leggenda. Da leggere assolutamente”
Vittorio Sgarbi

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La persona più intelligente che conosci? Mia sorella.

Ti reputi intelligente? Sì dai.

A che ora ti svegli? Verso le 9.

Credi in qualche religione? Sono molto spirituale ma non religiosa.

Blur o Oasis? Oasis. 

Di chi vorresti essere amica? Rihanna.

La prima cosa che faresti se vincessi alla lotteria? So che è un cliché, ma comprerei casa a mia madre.

Il tuo piatto preferito? Pizza.

Ultimo libro che hai letto? Ho riletto “If my body could speak” di Blythe Baird.

Il tuo brand preferito? Versace.

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La cosa materiale più preziosa che possiedi? Il profumo che metteva mio padre.  

Cosa bevi al bar? Vino.

Il tuo peggior difetto? Il mio umore altalenante.

Sei impegnata? No.

Conosci qualche persona realmente razzista? Tu hai mai subito in prima persona del razzismo? Se sì puoi raccontarcelo? Sì, penso che tutti i razzisti lo siano realmente. E sì, ho subito del razzismo. Sia sotto forma di micro-aggressioni, tipo il dare per scontato che sia una “donna facile” per via delle mie origini africane, sia direttamente con frasi tipo “torna nel tuo paese”.

Molte persone che arrivano dai paesi più disparati del terzo mondo si ritrovano inglobate in dinamiche di criminalità in quanto si avvicinano per ovvie motivazioni di lingua e provenienza ai propri connazionali che già orbitano in quel mondo per i più disparati motivi, ma quasi sempre connessi al fatto che giungono sprovvisti di qualsivoglia disponibilità economica e necessitano di una fonte di reddito per sopravvivere. Questo sovente si traduce nel divenire, volente o nolente, parte della criminalità di un determinato luogo, inimicandosi così la popolazione autoctona. L’astio verso altri popoli da parte di un autoctono derivante da queste dinamiche secondo te si può veramente considerare razzismo? L’uomo della strada si fa la stessa domanda per quanto riguarda i cori razzisti allo stadio. Si può anche qui parlare di vero razzismo quando i giocatori della ipotetica propria squadra vengono acclamati ed amati e solo gli avversari offesi? Considerare queste dinamiche come propriamente razziste può andare a far perdere di vista il vero significato del termine in sé andandolo ad edulcorare? Oppure anche ciò per te è da considerare razzismo a prescindere dalla ratio da cui deriva?Non esiste un razzismo finto o che possa essere giustificato da qualsivoglia motivo. Il razzismo è odio nei confronti di una caratteristica fisica, è disumano e insensato. Come si fa a odiare una persona che neanche si conosce? Da lontano? Guardando solo la pelle? Non l’ho mai concepito. Mi chiedo perché il giocatore di calcio nero deve sentirsi dire “n**gro di merda” e magari al giocatore bianco si dice che è scarso. Perché il secondo ha il privilegio di essere visto come singolo per le sue capacità e il secondo no?

Credi nell’amore eterno? No.

Credi che i social abbiano influito nel rendere i rapporti di coppia meno stabili? Sì.

La cosa che più ti fa incazzare nel mondo d’oggi? La scena dei senatori che festeggiano il blocco del Ddl Zan.

Si vive meglio sapendo più cose o ignorandole? Saperle può far male ma serve.

Se potessi leggere quest’intervista di qualcuno che conosci chi sceglieresti? Rkomi (@rkomi).